Da soli si possono anche sopportare... ma Letizzia e Filippo, insieme, diventano InGeStiBiLi!!!

...sE tUtTi FoSseRo nOi, iL mOnDo SaRebBe MiGLiOrE...

giovedì 26 giugno 2008

WILL THEY EVER LEARN?

Among students it's quite common to translate into English typical Italian expressions or misuse /make up verbs...
Sometimes the mistakes they make are totally awesome...
Here are a few:

-Rome it's a very busy city, but I move fastly because I have the scooter. To have the scooter in Rome it's a HOLY HAND (è una mano santa)!

-(Teacher): I'm scared of spiders. (Ho paura dei ragni)
-(Student): Nooooo! You don't like cars?! (Noooo, non ti piacciono le macchine?!)

-(Student): I don't drink drinks with caffeine.
-(Teacher): Oh, so you don't like coke? (non ti piace la coca cola)
-(Student): No, no. no I love the cock! (no, no, no, amo il pisello!)

-(Student1): How I say "Dilemma"?
-(Student2): Easy, dailemma. True, teacher?
-(Teacher): Yes.
-(Student2): Wow, I azzeck the verb!

These are only samples of what the mind of a student can create...
Sometimes Phil thinks it's all a lost cause, but lately he's been changing his mind: THANK GOD Italian people are not English-friendly, otherwise I would be jobless!!!

See you soon with new sfondons, ehm...sorry...mistakes.

sabato 21 giugno 2008

ProgettoSegreto"SilviaLoSai"

Bene...
Non so da DOVE cominciare...
Forse dalla frase clou del post, che è la seguente:

CHI DI VOI PUO' AFFERMARE di avere DUE amici talmente INNAMORATI DI VOI da DEDICARVI una stanza nella loro casetta, solo per il PIACERE IMMENSO di avervi come ospiti, quel paio di giorni al mese???

Lo dico io, che facciamo prima: NESSUNO.
Io non ce l'ho, Claudio non ce l'ha, FILIPPO SI'.


Tutto è nato una calda notte di primavera inoltrata quando Claudio pronuncia la sua frase magica: "Domani ce l'ho libero, andiamo all'IKEA?"


"Chappalle", pensa Letizia.
Già sapeva come sarebbe andata a finire:


Ad ogni modo, abbiamo preso la macchina di mio zio (quella grossa), ci siamo diretti verso Ancona, siamo andati all'IKEA e abbiamo fatto il nostro shopping preferito.

Tornati a casa, cominciamo con svuotare la stanza con il vecchio letto e la vecchia scrivania.

Come dicono sempre le IG, "Letizia, fai le foto PRIMA e DOPO, non dimenticare sempre le foto PRIMA", ma anche stavolta l'ho dimenticato. Comunque, Filippo lo sa.

Quando abbiamo cominciato, prima di montare i mobili, la casa era più o meno così:

Potete notare dall'espressione del direttore dei lavori com'è stato ESTENUANTE.

E, nel frattempo, qualcuno si accampava altrove come un nomade...
MA prima di montare i mobili ci sono state le due operazioni fondamentali:
STUCCAGGIO: E PITTURA:
Mentre il direttore dei lavori, attenta come sempre, contestava tutto ciò che non era fatto a regola d'arte

E qualcun'altra era SOMMERSA di una vernice CELESTE che avrebbe rimosso totalmente solo dopo una settimana


E mi sono anche FERITA!!! (dalla foto non si nota ABBASTANZA BENE il colore NERO del livido)

E persino Claudio ha alzato il culo per aiutarmi... Ma solo perchè si rifiuta di far usare il trapano a me! (chissà perchè, poi...)



E COMUNQUE, IL RISULTATO FINALE è STREPITOSO!!!

(perchè l'ho fatto io... e senza DANNI!)


FILIPPO ha il suo NUOVO DIVANO LETTO MATRIMONIALE:

(ok, lo so... la copertura è da cambiare... devo trovarne una adeguata...)


E, dopo ANNI ED ANNI di richieste, FILIPPO ha il suo ARMADIO.

E che armadio... L'ARMADIO DEL FUTURO!!!


Ed ha anche il mobile porta computer... Dal quale, prestissimo, ricominceremo a cambiare sfondi per fare dispetti a Claudio:


QUINDI, FILIPPO, AMORE, NOI TI ASPETTIAMO A BRACCIA APERTE!



Claudio ti tiene calda la sedia:

Ed io ti aspetto sul tuo letto, che diventerà anche "il divano delle confidenze" :)

(invidi l'abbronzatura, eh?)
CORRI DA NOI AMOREEEEEEE!!!!!!

PS: Se qualcuno si chiedesse PERCHE' è stato scelto il nome di "Progetto Segreto Silvia Lo Sai", io glie lo spiegherei pure...
Ma che cazzo ne potete sapere voi, dei nomi dei progetti segreti????

mercoledì 18 giugno 2008

POST PATETICO

Chiunque è avvertito già dal titolo, quindi non leggete se non avete voglia di ammorbarvi, siete liberi di dire “cheppalle questo”.Ne avete ogni diritto. Se volete chiudere e passare ad altro fatelo ora…

Bene, vi ho avvertito. Se state continuando a leggere declino ogni responsabilità per coglioni a terra, palpebre calanti e quant’altro.


Ultimamente sto attraversando un periodo di introspezione piuttosto profonda. Risultato? Quello che vedo non mi piace mica molto…tutti noi ci costruiamo un’immagine, una maschera, un personaggio chiamatelo/a come volete ma il concetto è quello. Bene, anzi male. Il problema è che la mia di maschera è stata eccessivamente arrogante, strafottente e superficiale. Tutto per ricacciare indietro un fragilità di fondo che in 26 anni di vita è stata puntualmente fatta notare e rimarcata. Forse per mettere a tacere tutto e tutti mi sono costruito quel personaggio, degno del più infimo dei reality.


Come si alimenta il tutto? Basta attaccarsi spasmodicamente a frasi fatte, mostrarsi spavaldi e incuranti delle critiche. Basta dipendere dai beni materiali, quelli non parlano…


È necessario possedere un borsone di Louis Vuitton e ribattezzarlo pure Philouis Vuitton? Ma dai, fai ridere…



È indispensabile comprarsi l’edizione limitata di Confessions on a deancefloor in vinile rosa? Ma brutta checca impazzita…




Fatto sta che le cose stanno così. Potrei voler dire stavano, vedremo se ci si riesce.


Il problema è che non lo so se la smetto, ma un passo avanti è ammetterlo.


Filippo l’ingestibile avrebbe detto: “Sono questo e va bene così, fuck the rest”. Il problema è che nel rest devo vivere…


Per il momento mi limito a prendere coscienza e vedere cosa posso fare.


Sono abbastanza ingestibile così?


Ecco ci sto ricascando…



“Is there anyone outhere? Can anyone hear me? Are you listening to me?”

martedì 17 giugno 2008

Letizzia è posseduta.

Difatti ci pensavo questa mattina...
Ho scritto un sms che recitava più o meno così:
"Sono al mare e mi sto spalmando l'olio al cocco, aspettando di andare, col mio i-pod, in palestra... Cosa cazzo mi sta succedendo???".
La risposta è stata "Qualcuno si sta impossessando di te".
A parte che non ho PROPRIO idea di chi possa essere questo qualcuno, ma troverò Filippo d'accordo con me...
DEVO fare qualcosa.
Domattina vado a farmi fare l'impegnativa e a pagare il ticket...
Essì... per le lobotomie si paga sempre in anticipo...

sabato 14 giugno 2008

PHIL IS BACK

Ormai è da un po’ che Filippo manca da questo blog. Sorvolerei sul perché e mi limiterei a introdurre l’argomento del giorno.
Bisogna fare una premessa: queste paginette virtuali nascono con l’intenzione di far conoscere gli ingestibili, chi sono che fanno e cosa li rende tali. Frega qualcosa a qualcuno? Probabilmente no, ma non vedo perché se Continuano a propinarci Uomini e Donne in TV io debba stare zitto.
Per questo motivo vorrei riportare gli argomenti del blog al solito sapore acidulo-polemico-mamma-mia-non-ti-va-bene-niente.
Il pensierino s’insinua nella mente di Filippo ieri mattina dal parrucchiere (lasciamo stare l’esito del taglio). Accanto a lui è seduto un bambinetto che più di 17 anni non poteva avere, romano coattello da paura (per intenderci un tipo alla “cioè, perché aò, je dico, quindi, cioè, capito come?”). Decide di intrattenere il suo parrucchiere raccontandogli della gita scolastica che ha fatto coi suoi compagnucci a Praga. Piuttosto che raccontare le belle cose che ha visto, si è limitato a sproloquiare per circa 20 minuti su come sia pazzesco che a Praga “si beve solo la birra. Cioè, costa davvero poco, robba che qua a Roma una bira piccola la paghi 4 euro, cioè llà je dai un euro e ottanta e te danno un bicchierone gigante. Ma là c’è popo la cultura della bira, cioè loro l’acqua nun se la bbevono popo, cioè capito come? Vanno direttamente co’ la bira. Ciè nun c’è proprio la cultura dell’acqua”. LA CULTURA DELL’ACQUA??? Cos’è? L’acqua è cultura? Un tempo si diceva la classe non è acqua, ma mi sa che è diverso… Ma io dico, ragazzetto scriteriato che non sei altro, ma che secondo te i cechi non bevono acqua? Davvero credi che sotto un sole che picchia tanto da squagliare la lingua e la bocca ti diventa un unico agglomerato di materia indistinta, un ceco pensa “Qui ci vuole proprio un euro e ottanta di birra”? Magari lì per lì si disseta, ma poi vedi come il sole battente gli dà alla testa! Sviene dopo 5 secondi.
Direi proprio che l’acqua prima o poi un ceco la pensa, azzarderei anche che se la beve.
Ma dico io: è possibile che ogni italiano medio-infimo che va all’estero deve trovare per forza un punto di distacco tra noi e gli altri? Bisogna per forza fare generalizzazioni sceme e per altro fuori dal mondo? Ma dai, siamo seri. La cosa più sconvolgente è però che questi discorsi hanno distratto il MIO parrucchiere che, per seguire le sue cazzate, mi ha fatto un taglio alla Principe Azzurro di Shrek! Mavaff******!

venerdì 13 giugno 2008

He really meant it

La scorsa nottata è stata surreale.
Ero seduta in un pub a 40 km da casa mia, bevendo il mio nuovo drink dell'estate, con un uomo che mi ha fatto piangere come una bambina.
Lui parlava della sua ex ragazza.
Gli ho sentito dire cose che non avevo mai sentito dire.
Dalle bocche sì, ci mancherebbe altro, ma mai col cuore, come ha fatto lui.
Gli ho sentito dire che vuole solo la sua felicità. E l'intendeva davvero.
Gli ho sentito dire che è vero che esiste un'anima gemella per ognuno di noi e che c'è chi, al mondo, non la conoscerà mai. Per cui, lui si ritiene fortunato, perchè non solo l'ha conosciuta, ma ha avuto la fortuna e l'onore di dormirci assieme per un anno.
Ho sentito che la definiva non la donna della sua vita, bensì la persona. Che è molto di più.
Ho sentito un cuore parlare. Ed ho percepito gli ultimi sforzi di un'anima che non ce la fa a rassegnarsi. Avevo di fronte una persona più forte di ogni umana aspettativa.
Mi sono commossa come non facevo da tempo. Mi sono sentita in colpa, non so neanche io perchè.
E mentre le lacrime scendevano ed il tizio dietro al bancone mi guardava, mi guardavo i piedi, imbarazzata. Lui mi ha solo detto "Hey..." e poi, dopo una breve pausa, ha continuato a parlare, come se sapesse che le mie lacrime significavano semplicemente "Io ti capisco, continua pure, ti ascolto."
Quanto vorrei che al posto mio, a parlare con quella persona, ci fosse stato qualcun'altro...

mercoledì 11 giugno 2008

Le piccole cose

Anche nel libretto del corso di yoga che Molly ed io abbiamo cominciato oggi si dice, tra le regole d'oro del vivere bene, che bisogna apprezzare le piccole cose.
Ce l'avete presente quelle giornate in cui ti senti così morto dentro che preferireste sprofondare nel letto e non alzarvi mai più? Beh, grazie a Dio (e non solo a lui), oggi NON è uno di quei giorni. Stranamente e miracolosamente, ma non lo è.
E mi sento fortunata, perchè sono riuscita a scovare la mia piccola cosa di oggi.
Non che sia così piccola da non riuscirla a vedere, al contrario: per me è qualcosa di così grande e così importante che rischierei di confonderla con una svolta epocale.
Ma forse è meglio che sia una piccola cosa.
Spero di non dovermi smentire, perchè mi farebbe male.
E farmi male è così facile...
Beh, non so da quant'è che non vado a dormire col sorriso sulle labbra... Probabilmente dall'ultima volta che Filippo è stato qua e c'era il concerto degli UfoRobot.
Il sorriso c'è.
E non c'è vriesea che tenga.

sabato 7 giugno 2008

Vriesea

O meglio: come una pianta può cambiare la mia vita.

Vabbè, non esageriamo... Cambiarla no, ma movimentarla di certo!
...Io lo sapevo che questo pranzo mi svoltava...



Vriesea è un genere di piante della famiglia delle Bromeliaceae, originario del Sud America.
Comprende
specie di piante epifite simili al genere Tillandsia, le foglie formano una coppa centrale, in cui si raccoglie l'acqua piovana, il pulviscolo, terriccio, frammenti organici, e i resti di piccoli animali morti; tutti questi materiali decomponendosi formano un liquido nutritizio che viene assorbito da speciali peli presenti sulla superficie interna della coppa, permettendo alla pianta di assorbire con regolarità l'acqua e i nutrienti. Nella coppa centrale trovano l'habitat ottimale, associazioni specializzate e particolari di vegetali e animali.
Dal centro della coppa si originano le infiorescenze formate da una spiga piatta, compatta e regolare, colorata vivacemente dal giallo al rosso vivo.


Tra le specie coltivate come
piante ornamentali ricordiamo:
la V. splendens (Brongn.)
Lem., originaria del Venezuela e Isole Caraibiche, con le tipiche foglie verde brillante, zebrate da striature porporine, alte circa 50 cm; dalla coppa centrale dopo qualche anno, emerge una spiga alta oltre 60 cm, con le brattee colorate di rosso-vivo, da cui spuntano piccoli fiori gialli.
la V. fenestralis
Linden & André,di maggiori dimensioni rispetto alla V. splendens, con foglie verde pallido ricoperte di macchie scure.
la V. saundersii (Carrière)
E.Morren, dalle foglie di colore grigio-verde con la pagina inferiore rosa-chiaro, che formano una rosetta schiacciata, da cui emerge una spiga floreale gialla.
la "V. imperialis", un altro straordinario rappresentante di questo genere con le foglie di colore verde intenso e con infiorescenze spettacolari.

Si coltivano su substrati legnosi, ricoperti di muschio, richiedono luce solare filtrata, ambienti caldo-umidi, concimazioni mensili, con fertilizzante liquido di media concentrazione, bagnando le foglie, la coppa centrale e le radici aeree, annaffiature regolari, mantenendo la coppa centrale sempre piena d'acqua fresca che deve essere svuotata e riempita con acqua pulita almeno una volta al mese e occorre fare attenzione a non mettergli mai il concime o qualunque altra sostanza.
In primavera rinvasare o rinterrare le piante coltivate in vaso, utilizzando terriccio specifico per bromeliacee.


Invito a pranzo

Quello di oggi sarà un pranzo speciale, già me lo sento.
Mentre dentro di me imperversa la nostalgia dei vecchi sabato mattina, quelli con una speranza ed una certezza, dimenticando per un attimo di essere la moglie del soldato caduto in guerra, penso a Vicky e a qualcosa di carino ma poco impegnativo da portarle per il pranzo e per il compleanno.
Oggi ricevo complimenti da tutti, ma è come se "tutti" siano diventati nessuno.
E, per assurdo, le persone mi squadrano e ci tengono a dirmi "Quanto stai bene!"... e io rimpiango il fatto di essere stata educata in una certa maniera...
Ma le persone che fischiano per strada, non si rendono conto di essere totalmente demodé?
Filippo, arrivo...